Nel Luglio del 1767 il giovanissimo re di Napoli Ferdinando IV di Borbone approva le regole dell’Arciconfraternita del Santissimo Sacramento di Portici. Le regole che disciplinano l’Arciconfraternita vengono poi in parte modificate nel 1778 da un Decreto Regio, che stabilisce i diritti e i doveri degli associati. Premessa fondamentale per l’accesso alla confraternita è la moralità del candidato che dovrà seguire un percorso di noviziato per circa sei mesi, tempo che potrà poi essere prolungato dai governatori della stessa confraternita. Trascorso questo tempo la scelta di accogliere un nuovo confratello è messa ai voti e l’eventuale esclusione deve essere registrata dal cancelliere. Alla confraternita possono essere ammessi uomini e donne. Le regole dovranno essere seguite scrupolosamente anche dai novizi, che però non avranno voce negli uffici e nelle cariche della congregazione. Tra i suoi membri la confraternita può accogliere anche sacerdoti (privi del diritto al voto) e membri di altre confraternite, per garantire loro la sepoltura nella chiesa nella quale hanno ricevuto il battesimo. I confratelli al momento della loro adesione pagano una quota calcolata sulla base della loro età, con agevolazioni previste per congiunti e parenti prossimi di confratelli più anziani. Inoltre, il fratello deve acquistare la veste bianca e la torcia indispensabili per partecipare alle funzioni della congregazione e versare ogni mese una quota di adesione. Ogni confratello ha l’obbligo di partecipare alla processione del Corpus Domini e ad ogni altra ricorrenza durante la quale sarà portato in processione il Santissimo Sacramento. Ogni confratello deve partecipare alla messa domenicale e alle principali feste liturgiche, confessarsi e comunicarsi almeno ogni terza domenica del mese. L’assenza dalle celebrazioni deve essere prontamente giustificata pena una pubblica ammonizione da parte del Superiore. Se le assenze persisteranno, il fratello può essere allontano dalla confraternita. Il fratello deve rispetto e obbedienza al Superiore e ai suoi assistenti e un comportamento decoroso nei confronti dei suoi confratelli.

Tutti i fratelli e le sorelle che hanno superato i cinquant’anni di congregazione saranno esenti da ogni pagamento e godranno di alcuni benefici relativi ad assistenza e sussidi in caso di infermità, esequie e messe dopo la morte. I confratelli devono prendere parte alle esequie del fratello defunto e contribuire per la celebrazione di messe in suffragio della sua anima. Le spese per i funerali saranno a carico della confraternita, purché il defunto risieda entro dei confini prestabiliti.

L’elezione della banca della congregazione avviene attraverso il voto segreto dei candidati, presenti o assenti, suggeriti dal Superiore e dai suoi assistenti. Nel caso nasca parità di voti, la designazione viene affidata alla sorte. Tutti quelli che hanno ricoperto le cariche maggiori, potranno essere nuovamente eletti solo dopo che sia trascorso un triennio e abbiano ottenuto la dovuta delibera. A seguito dell’elezione degli officiali maggiori si procede alla nomina dei minori. Il Superiore e i suoi assistenti designano la carica di cassiere minore e di cancelliere. Il cassiere è tenuto a raccogliere i contributi dovuti da ciascun confratello, a registrarli in quattro libri distinti e a consegnare poi il denaro al cassiere maggiore. Il cancelliere ha il compito di redigere il libro dei contumaci, leggere ogni terza domenica del mese le indulgenze concesse alla congregazione dai sommi Pontefici, annotare tutte le conclusioni, conservare tutti i memoriali, autenticare le firme dei mandati, chiamare tutti fratelli e annotare gli assenti, annotare i defunti nel libro dei morti. Deve inoltre registrare l’introito di ogni domenica, tenere l’archivio e redigere il tabellone dei debitori.

Vengono poi nominati i quattro maestri del Santissimo Sacramento e il cassiere maggiore, che è vincolato a conservare tutte le offerte raccolte e a realizzare un bilancio mensile. Il Superiore elegge: quattro maestri del rosario e due maestri di San Gennaro, due sagrestani, due maestri dei novizi e il padre spirituale; sarà chiamato anche a nominare due infermieri e due infermiere per i fratelli e le sorelle ammalate, due chiamatori che convochino i fratelli, due interratori addetti a seppellire i fratelli defunti.

Nella domenica immediatamente successiva alla nomina della banca, sono nominati con voto segreto, i razionali per la revisione dei conti della congregazione e delle cappelle.

Il Superiore insieme ai suoi assistenti è tenuto al rispetto di alcuni obblighi, quali la visita dei fratelli infermi, l’osservanza delle regole sulla raccolta delle offerte e sulle spese. Alla fine del loro mandato devono dar conto del loro governo ai rispettivi successori.

Le regole della congregazione subiscono nel corso del tempo delle parziali modifiche. I primi cambiamenti si registrano già nel primo Ottocento, anche se un intervento più significativo si avrà nel 1839, quando con Decreto Reale si stabilisce la modifica dell’articolo 81 che permetterà l’elezione anche di fratelli assenti al momento dei voti. Intanto, le regole dell’arciconfraternita continuano a subire dei cambiamenti, sulla base delle trasformazioni che coinvolgono l’intera città. Nel 1850 viene infatti stabilito che la sepoltura dei fratelli debba avvenire nel nuovo camposanto e non più nella sottostante cripta.