La storia dell’Arciconfraternita del SS. Sacramento ha un’origine molto antica. La sua fondazione risale infatti agli inizi del XVII secolo sotto il pontificato di Clemente VII. Nel 1604 il Papa accorda all’arciconfraternita del Santissimo Sacramento di aggregare ad essa tutte le confraternite consacrate al culto dell’ostia divina presenti nelle diverse città del mondo cattolico. A seguito di questo importante avvenimento e dopo la fondazione della congrega del Santissimo Rosario, nel 1647 nasce a Portici, nella chiesa parrocchiale dedicata alla Vergine Maria, la congregazione del Santissimo Sacramento.

La congregazione pochi anni dopo sarà incorporata dall’arciconfraternita del Santissimo Sacramento in Roma e i confratelli porticesi godranno di tutte le prerogative e indulgenze concesse ai membri della congrega romana. Per perpetuare il ricordo della concessione papale all’interno della cappella porticese, sull’altare dal lato del vangelo, viene murata una lapide marmorea.

A partire da questo momento la congrega diventa una presenza stabile e operante sul territorio e necessita dunque di un luogo di riunione e di culto adeguato. È il 1658 l’anno in cui prendono il via i lavori di edificazione dell’oratorio, che ospiterà poi importantissime personalità tra cui il cardinale Innico Caracciolo e il cardinale Giacomo Cantelmi.

A seguito del recupero di un prestito avanzato dalla congrega, i governatori della confraternita ottengono la dovuta autorizzazione da parte dell’arcivescovo di Napoli per la costruzione della nuova chiesa pastorale, che sarà consacrata alla Vergine del Rosario. I superiori dell’arciconfraternita commissionano inoltre ad un orefice napoletano la realizzazione di una statua argentea raffigurante San Gennaro. Solo nel 1660 si daranno inizio ai lavori della cappella, che saranno poi ricordati con l’affissione di una effige su una lastra in marmo bianco.

Il patrimonio della cappella dell’arciconfraternita si arricchirà nel corso del tempo di pregevoli opere, tra cui, alla fine del ‘700 un bacile di rame con l’immagine in bassorilievo della Madonna del Rosario e successivamente di uno raffigurante san Gennaro.

Nel 1792 il santo padre Pio VI concede l’indulgenza plenaria ai sacerdoti che celebrano messa dall’altare dell’arciconfraternita in suffragio dei fratelli defunti. Per fare memoria di questa concessione papale, sull’altare, al lato della epistola, viene murata una lapide.

La congregazione ottiene inoltre, con concessione reale, la precedenza sulle altre confraternite porticesi nello sfilare in occasione del Corpus Domini.

Un altro avvenimento di grande importanza coinvolge la pia congregazione porticese sul finire degli anni quaranta dell’800. Nell’ottobre del 1849 il sindaco e gli eletti della Real Villa ricevono l’esule papa Pio IX, nella cappella del Santissimo Sacramento. Il pontefice concede indulgenze a coloro che si adoperano per la realizzazione delle stazioni della via crucis all’interno dell’oratorio.

Siamo giunti ormai nel pieno Novecento quando il regio decreto 11 Luglio 1935 n 1688 accerta lo scopo prevalentemente di culto di 128 confraternite della provincia di Napoli, di cui al punto 16 l’arciconfraternita del Santissimo Sacramento di Portici. 

Ancora oggi la confraternita è in continua evoluzione per rimanere al passo con i tempi, pur conservando la sua tradizionale vocazione di testimone dell’amore di Cristo e di sostegno e assistenza per i fratelli.

Fonti a cura del Confratello Scognamiglio Stanislao