La cappella nasce da un progetto di Domenico Vaccaro e nonostante le modeste dimensioni dell’ambiente traspare l’eleganza dello stile del maestro. La fabbrica presenta una pianta rettangolare ed è illuminata da quattro finestre, due per lato, accolte da cornici mistilinee. Sulle pareti lunghe alternate alle aperture si inseriscono specchiature con tele raffiguranti episodi della passione di Cristo. Su uno dei lati brevi sorge l’altare in marmo policromo, opera dello stesso Vaccari che, evidentemente per garantire una maggiore spazialità dell’insieme, incurva leggermente la parete di fondo. L’altare è decorato con angeli, volute e festoni vegetali in stucco a tratti dorato e accoglie una pala settecentesca raffigurante l’istituzione del Divino Sacramento dell’Eucarestia Sull’altro lato breve, si apre il portale d’accesso alla cappella, protetto da un cancello di ferro battuto, con motivi a rosette, festoni e nastri che richiamano gli ornamenti dei due battenti in legno a cui il cancello si accompagna. Di notevole fattura risulta essere anche il coro ligneo che si sviluppa lungo tre pareti con un impianto molto semplice, con due ordini di stalli. La linearità dell’insieme è animata dalla presenza di cornici spezzate e volute, che definiscono una divisione negli schienali alternati da pilastrini. Nella cappella sulla porta di ingresso rivolta verso la chiesa si sviluppa lo spazio della Cantoria con parapetto in legno decorato con cornici, festoni vegetali con grappoli d’uva e al centro il SS. Sacramento retto da tre angeli. I lavori di perfezionamento dell’oratorio procedono anche sotto la direzione del pittore Filippo Mercuri che affresca la volta a botte della cripta sottostante la cappella dell’Arciconfraternita con la resurrezione di Cristo. La scena è dominata dalla figura del Redentore, che rivestito di luce aleggia sopra il sepolcro aperto, e regge nella mano sinistra il vessillo crociato, emblema del suo trionfo sulla morte.

Fonti a cura del Confratello Scognamiglio Stanislao